10. Sa Traditzione
- Percorso Demo - Etno - Antropologico
- Sottopercorso Tra identità e tradizione: fasi della vita
- Installazione Piazza San Leonardo
Nel viaggio alla scoperta di Loculi, la piccola Alice, tra i vicoli del centro storico di paese, si ferma per dare uno sguardo alla strada percorsa, e quindi al passato. Rassicurata da Claudia e accompagnata da Federica, Francesca e Mauro, le piccole Alice in primo piano e Franca sullo sfondo, rappresentano la nuova generazione di Loculi e dell’intera Isola a cui spetta il compito e la responsabilità di apprendere e tramandare l’insieme del patrimonio identitario del borgo.
La staticità della posa di Alice rappresenta la riflessione sull’importanza della missione, mentre l’accenno di corsa di Franca, l’entusiasmo e l’orgoglio.
La nutrita presenza femminile illustra con dettaglio il vestito tradizionale descritto nella foto 9 mentre, sulla sinistra, è possibile osservare il vestito tradizionale maschile.
L’ultimo uomo a usare il completo tradizionale, a Loculi, è vissuto fino al 1970 circa. Il vestito maschile è costituito dai diversi elementi di seguito descritti:
- Sa Berritta è un copricapo nero in panno, di forma tubolare e con bordi arrotondati, lunga circca sessanta centimetri. Si indossa piegata più volte su sé stessa ed è bordata con panno rosso;
- Sa Camisa è una camicia bianca in cotone, con colletto, giromanica e polsini ricamanti. L’ampiezza del tessuto è ridotta con una plissettatura ricamata a motivi stilizzati e geometrici, su coro. Bottoni in lamina e filigrana d’oro chiudono colletto e polsini;
- Su Corpette è un corpetto rosso in panno, rivestito di velluto blu e a doppio petto;
- Su Cartzones de tela sono dei pantaloni bianchi in cotone, lunghi a metà polpaccio. Si indossano infilati nelle ghette;
- Su Cartzone de furesi, nero in orbace, pieghettato e bordato internamente con fettuccia rossa, è un panno lungo a metà coscia. Una sottile striscia di tessuto unisce la parte anteriore e posteriore del gonnellino, passando sotto il cavallo dei pantaloni. Ai lati sono presenti due tasche foderate in tessuto grigio;
- Sas Cartzas sono le ghette, bere in orbace, con risvolto superiore e bordate con fettuccia rossa nella parte inferiore. Coprono il polpaccio e terminano arrotondate, nascondendo parte delle scarpe. Sono fermate con un laccio sotto il ginocchio;
- Sos bottinos sono scarpe nere in pelle, tipo scarponcino, chiuse sul davanti da lacci;
- Sa Chintoria è una cinta marrone in cuoio con profili in velluto rosso.
L’ambientazione della foto è l’occasione per un piccolo approfondimento riguardante il centro storico di Loculi. Gli edifici, le strade, i materiali, le forme ed i mezzi utilizzati non sono limitati al ruolo di testimonianza costruttiva ma diventano manifesto degli aspetti culturali, economici, sociali del luogo e quindi espressione insostituibile e identitaria del popolo.
La parte più antica di Loculi, nel corso del tempo, ha subito sostanziali modifiche e demolizioni che hanno incluso anche edifici emblematici del luogo, come ad esempio la Chiesa di Sa Defessa.
Tuttavia, rimangono ancora ben visibili alcune delle qualità intrinseche del tessuto urbano minuto scandito dalla tipologia di casa tradizionale, costruita con pietra, laterizi e legno per solai e coperture. Il fiume Cedrino rappresentava la fonte di approvvigionamento di ciottoli resi tondeggianti e levigati dal fiume, ancora visibili nelle facciate degli edifici storici, e di argilla per la produzione di mattoni in terra cruda. La casa tradizionale si articola attorno ad un grande cortile dove sostavano gli animali, gli attrezzi e gli stessi abitanti. La presenza del bestiame nell’abitato ha fatto sì che la superficie adibita ad aree libere sia superiore alla superficie coperta delle case e dei rustici. Nei muri inoltre è ancora osservabile su narile, il fissaggio per legare il bue o l’asino.
Scomparsi dal centro galline, maiali, pecore, buoi e cavalli, gli spazi liberi sono stati in parte sistemati a giardino. Il sistema di corti private rappresenta una qualità peculiare dell’abitato particolarmente visibile a Loculi e comune a molti centri della Sardegna.